Kenan Yildiz, 20enne attaccante della Juventus, ha parlato nel corso di un'intervista concessa in USA riportata da Tuttosport.

Intervista ad Yildiz

Titoli e simbolo della squadra?
«Sicuramente mi dà sicurezza, e nel calcio sentirsi in fiducia è fondamentale. Allora continuo a lavorare. In campo so cosa devo fare per i miei compagni e per il mister». 
 
Ultimo anno? 
«Quando sono arrivato a Torino ero solo un adolescente, ora invece sto diventando passo dopo passo un uomo. Sono molto grato per come stanno le cose adesso. Spero di poter continuare così, con questa voglia di migliorarmi sempre. Sono molto felice, insomma». 
 
È soddisfatto del primo anno o si aspettava meno difficoltà? 
«Nel calcio non può andare sempre tutto nel migliore dei modi, non c’è dunque un episodio specifico o un aspetto che mi potrebbe portare a dire: “Ok, le cose sono andate bene o male”. Sono semplicemente contento del mio anno in bianconero». 
 sare ai numeri o a qualsiasi tipo di parallelismo». 
 

 Le piacerebbe l’idea di restare alla Juve a vita? 
«Alex ha fatto la storia della Juventus, ma ripeto: siamo due entità diverse. Sogno di restare in questo club per sempre, ma - come ha detto lei - nel calcio di oggi non si può mai sapere cosa possa succedere. Per il momento penso solo a godermi il presente». 
 
 
Sta guardando le altre partite del Mondiale? E se sì, qual è il giocatore che le piace di più? 
«Certo, e ce ne sono tanti. Arda Guler per esempio è un ragazzo eccezionale, avrà un grande futuro al Real Madrid». 
 
E dei difensori?
  «Anche qui, ce ne sono diversi, a cominciare dalla nostra squadra. Forse Van Dijk per ciò che ha dimostrato negli ultimi anni: è un giocatore davvero impressionante». 


 Stanchezza per le tante partite?
«È vero, gli impegni sono diventati tantissimi. Ma a essere sincero penso sia nella logica delle cose: il calcio si sta evolvendo verso una nuova modernità che mi piace. La stanchezza di certo è un tema, perché ormai scendiamo in campo ogni 2 o 3 giorni, ma siamo affiancati da staff eccezionali che ci aiutano a recuperare in tempi record. Infatti, ci terrei a ringraziare anche il mio “Prof”». 
 
Tudor? 
«Quando è arrivato nello spogliatoio lo ha fatto con un’energia positiva. Ci ha aiutato tanto, soprattutto in allenamento».  
 
Le ha detto qualcosa in particolare? 
«A me ha solo detto di non ascoltare cosa si dicesse di me al di fuori della Juve, e di continuare a lavorare».